Red Hat punta su Kubernetes per rendere fluido l’IT provisioning negli ambienti multi cloud
In un incontro a margine del Red Hat Open Source Day 2019, Paul Cormier, Executive Vice President e President Products and Technologies di Red Hat, ha illustrato la relazione con IBM e fornito una prospettiva sulle prossime evoluzioni della tecnologia di orchestrazione dei container
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L'innovazione basata su Linux e l’open source sta davvero prendendo il sopravvento, e credo che anche l’acquisizione di Red Hat da parte di IBM lo dimostri”: lo sottolinea Paul Cormier, Executive Vice President e President Products and Technologies di Red Hat, rispondendo a una domanda sul rapporto tra le due realtà, e definendo l’operazione da 34 miliardi di dollari, la più grande acquisizione software nella storia. Il contesto è un incontro stampa con i top manager di Red Hat, a margine del Red Hat Open Source Day 2019, svoltosi i primi di dicembre a Milano.
Tra le domande, anche chiarimenti e approfondimenti, non solo sulla collaborazione di Red Hat con IBM ed altri partner, tra cui Amazon, Google, Intel, Microsoft, ma anche sui principi chiave alla base dell’attività di business della società, e sulla visione che guiderà lo sviluppo tecnologico futuro, in uno scenario in cui sullo sfondo ci sono open source, cloud ibrido e multi cloud. Presenti all’incontro, oltre a Cormier, anche Werner Knoblich, Senior Vice President e General Manager per l’area Europa Medio Oriente e Africa (EMEA); Gianni Anguilletti, Vice President Mediterranean Region per Italia, Francia, Spagna, Portogallo, Israele, Grecia, Cipro; Rodolfo Falcone, country manager di Red Hat per l’Italia.
Autorevolezza nelle open source community, valore chiave di differenziazione
Con IBM, Red Hat collabora a livello commerciale per diffondere maggiormente i propri prodotti sul mercato, ed evitare sovrapposizioni che potrebbero confondere la base clienti; ma, chiarisce Cormier, essa mantiene una posizione separata e neutrale dal punto di vista tecnologico. La neutralità è un valore core, perché Red Hat, in qualità di fornitore di software enterprise che adotta un modello di sviluppo open source, non collabora soltanto con i principali cloud provider, ma anche con altri soggetti, e società di consulenza e integrazione di sistemi, come Atos e Capgemini, che competono quotidianamente con IBM.
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