Appian: “Dimezzeremo, ogni due anni, il tempo di sviluppo applicativo”

Fornendo benefici di velocità e potenza, la piattaforma ‘low-code’ della società promette di semplificare progressivamente la creazione delle applicazioni di business. In questa intervista, Matt Calkins, fondatore e CEO di Appian, illustra funzionalità e vantaggi della tecnologia

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Matthew Calkins, fondatore e CEO di Appian
Nell’era della trasformazione digitale, in cui il software anima il cuore di qualunque business, avere l’obiettivo di tagliare della metà, ogni due anni, il tempo necessario per costruire un’applicazione ricorda i ritmi della Legge di Moore, nel pur totalmente diverso campo dei transistor e microchip elettronici, e suona davvero ambizioso, quanto dirompente per il mercato: ma è ciò che dice di poter fare Appian, attraverso la propria piattaforma di sviluppo low-code. Per il momento, comunque, con l’annuncio a ottobre 2018 di The Appian Guarantee, la promessa è la consegna del primo progetto in sole otto settimane, per i nuovi clienti che fanno il deployment in Appian Cloud. “Oggi otto settimane è già molto buono” esclama Matthew Calkins, fondatore e CEO della società, spiegando come ciò possa diventare possibile con l’approccio low-code, nel corso di un’intervista a Milano con ZeroUno. 

Cosa si intende per low-code
Prima, però, meglio chiarire subito cosa s’intende quando si parla di questa tecnologia. E lo si può fare menzionando la definizione della società di ricerche e consulenza Forrester, secondo cui “le piattaforme di sviluppo low-code utilizzano tecniche visuali e dichiarative, invece di tradizionali linee di programma”, consentendo di creare applicazioni anche a chi non è uno sviluppatore professionista.

Le comuni funzioni di questi prodotti includono oggetti e componenti riutilizzabili, e strumenti di tipo ‘drag-and-drop’. “In virtù di tali caratteristiche, la piattaforma low-code di Appian – spiega Calkins – permette di costruire molto velocemente applicazioni software uniche, in un contesto dove il software è diventato parte di ogni business, e in cui ciascuna impresa ha necessità di differenziarsi. Sviluppare software è in genere lungo, costoso, difficile; alle aziende serve una ‘easy way’ per farlo in maniera facile e veloce, disegnando flow-chart e usando oggetti grafici che diventano mattoni base per sviluppare applicazioni di volta in volta diverse: ecco perché il low-code è importante”.

La velocità di sviluppo non è comunque il solo vantaggio. “L’altro beneficio – precisa Calkins – è la potenza, e significa che, una volta definiti i requisiti, la piattaforma Appian è in grado di restituire applicazioni estremamente scalabili, in grado, ad esempio, di funzionare su qualunque dispositivo mobile, in conformità con i più elevati standard di sicurezza, e supportando caratteristiche di failover e alta disponibilità”. 

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