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Hypo Alpe Adria Bank alza il livello della protezione IT


L'istituto di credito ha potenziato la propria infrastruttura di sicurezza informatica, migrando verso una soluzione basata su un'architettura Software Blade. L'obiettivo? Raccogliere tutti i log degli eventi in atto in un unico punto e analizzarli in modo coerente e tempestivo, fornire al management una mappa dei rischi precisa, e informare i clienti sulle potenziali minacce

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Da sinistra Giancarlo Paolini, Responsabile Area Organization/IT, e Marco Cozzi, Responsabile Reparto Information Technology di Hypo Alpe Adria Bank


Uno dei settori di certo più sensibili all’importanza della sicurezza informatica nella conduzione del business è quello bancario. Un esempio è l’istituto di credito di diritto italiano Hypo Alpe Adria Bank. Le sue radici risalgono agli anni ’90, quando, con la società di leasing affiliata Hyposervice S.p.A, nel 1989 avviene l’ingresso nel nostro paese del gruppo austriaco Hypo, sviluppato soprattutto nella regione dell’Europa sud-orientale, con uffici e filiali in Austria, Slovenia, Croazia, Bosnia-Erzegovina, Serbia e Montenegro. 
Oggi, Hypo Alpe Adria Bank nella regione nord-est dell’Italia conta una trentina di sportelli da cui eroga servizi di leasing, conto corrente e consulenza, indirizzati prevalentemente a piccole e medie imprese. Di recente, dopo alcune vicissitudini finaziarie, è passata sotto il diretto e totale controllo del governo austriaco (dal 1° novembre 2014 l’istituto è posseduto al 99% da HBI-Bundesholding AG, holding di partecipazioni detenuta dal Ministero delle Finanze austriaco con sede a Vienna).
Anche per influenza della casa madre austriaca - spiega Giancarlo Paolini, Responsabile Area Organization/IT di Hypo Alpe Adria Bank - qui è sempre stata riservata una particolare attenzione alla sicurezza IT e, pur orientandosi fortemente verso l’outsourcing, la banca ha sempre voluto mantenere in-house il controllo strategico di questo elemento chiave.

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