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Con l’AI generativa cambiano infrastruttura cloud, on-premise ed edge

Hyperscaler e imprese sono sotto pressione per aggiornare i propri sistemi e adeguarli per gestire i workload di AI generativa Leggi l'a...

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Dell Technologies: “ll momento di implementare la AI è adesso”

Al Dell Technologies Forum 2024 di Milano, la multinazionale texana ha esortato il mondo aziendale e industriale a superare le barriere che ancora possono frenare il cambiamento e il processo di adozione dell’intelligenza artificiale. I 5 principi base per implementare l’AI

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La trasformazione tecnologica epocale guidata da intelligenza artificiale ed AI generativa (GenAI) prosegue incessantemente, promettendo di portare numerosi benefici alle organizzazioni, in molti ambiti: al momento, però, la sfida cruciale da affrontare per accelerare l’adozione della AI è la formazione delle competenze, e Dell Technologies coglie l’occasione del Dell Technologies Forum 2024, a Milano, per ribadire che, attraverso la propria consulenza e un’offerta tecnologica a 360 gradi sull’intelligenza artificiale, è pronta ad aiutare le imprese a compiere il grande passo. 


Michael Dell: “Non cambiare è il rischio più grande”

In apertura del Forum, un videomessaggio di Michael Dell, presidente e amministratore delegato di Dell Technologies, sprona a spegnere il timore nell’avvio dei progetti AI, infondendo fiducia negli ascoltatori: “Vogliamo ispirarvi a reimmaginare la vostra organizzazione, a sfruttare la potenza di questa iperintelligenza, e ad agire rapidamente grazie alle nostre innovative tecnologie, in grado di accelerare la scoperta e lo sviluppo scientifici”. 

Le soluzioni Dell, dice il CEO, sono complete, supportate da una supply chain “potente, avanzata, resiliente”, e da una rete globale di servizi e assistenza vendite dedicata ai clienti. “Abbiamo un ecosistema aperto e ricco di innovazioni, che stiamo implementando per voi nelle nostre AI Factory. Questa nuova classe di sistemi accelerati è progettata da zero, dando priorità alla AI, per trasformare i vostri dati in informazioni approfondite e vantaggi competitivi” aggiunge Dell, concludendo: “Quanti vantaggi può offrire la AI alla vostra organizzazione? Dipende da voi. Reinventarsi non è facile. Può sembrare un’impresa incerta e rischiosa. Ma il rischio più grande è non cambiare. Siamo qui per aiutarvi a iniziare, dalla formazione, all’implementazione, fino all’inferenza”.


5 principi base per implementare la AI

La strategia della società per la AI, illustrata da Adrian McDonald, presidente regione Emea (Europa, Medio Oriente e Africa) di Dell Technologies, si focalizza su alcuni principi chiave. 

In primo luogo, i dati sono l’elemento differenziante, il carburante della AI generativa: l’83% si trova on-prem, il 50% sull’infrastruttura edge, e sempre più la GenAI guiderà il calcolo decentralizzato.  

Secondariamente, occorre portare la AI dove sono i dati, e non viceversa, per minimizzare la latenza, ottimizzare le prestazioni, ridurre i costi e migliorare la sicurezza.  

Terzo, con l’intelligenza artificiale non vale il concetto “one size fits all” spiega McDonald, e bisogna comprendere che la AI non richiede necessariamente enormi data center e grandi quantità di attrezzature, ma può essere implementata su piattaforme e ambienti completamente differenti.  

Quarto, “il mondo che verrà sarà aperto e modulare”, e non potendo sempre prevedere il passo, la direzione, o la destinazione delle innovazioni, sarà necessario costruire di volta in volta un percorso tecnologico in grado di agevolarle quando avvengono.  

Quinto, serve un ecosistema realmente open, in cui sviluppare la collaborazione, e da tale punto di vista Dell, ricorda McDonald, ha partnership in particolare con Intel, Nvidia, Microsoft, oltre che con molti altri attori di questa industria, tra cui Amd, Broadcom, Red Hat, Meta. Infine, oltre ad essere imperniato sui suddetti principi, ciascun progetto AI deve implementare al suo interno sostenibilità e sicurezza.  


GenAI, i guadagni di efficienza nelle funzioni aziendali

Nelle AI Factory di Dell, continua McDonald, gli elementi di innovazione sono dati, data center, algoritmi, e ci sono alcuni casi d’uso principali che includono la creazione di contenuti, la generazione di codice, gli assistenti digitali, i digital twin, la computer vision.

I benefici che la GenAI può portare nelle diverse funzioni aziendali vengono esemplificati citando i risultati di uno studio della società di consulenza Bain & Company: nelle attività di marketing e vendite, è possibile risparmiare dal 30% al 50% del tempo impiegato per la creazione di contenuti.

Nel servizio ai clienti e nei contact center si ha una riduzione dal 20% al 35% del tempo speso nei processi manuali, mentre nello sviluppo di prodotti software si può ridurre del 15% il tempo dedicato alle attività di codifica. Nelle attività di back office si ha un’automazione dei compiti che può andare dal 20% al 50% per quanto riguarda la comparazione di documenti. 

A livello di infrastruttura hardware necessaria per far evolvere i data center aziendali, la Dell AI Factory abbraccia tutte le aree tecnologiche, attraverso un’offerta di prodotti best-of-breed specificamente dedicati all’intelligenza artificiale: nei sistemi di storage per la AI, c’è la piattaforma NAS all-flash PowerScale F910. Nelle soluzioni di AI compute, il server rack PowerEdge XE9680 è progettato per sviluppare, addestrare e implementare rapidamente modelli di apprendimento automatico (machine learning) e apprendimento approfondito (deep learning). Nel networking per la AI, il Dell PowerSwitch fornisce prestazioni adeguate a gestire ambienti e workload con elevati requisiti in termini di traffico di elaborazione e storage.


Progetti in essere e difficoltà da affrontare

Dopo aver abbandonato il ruolo di tecnologia di nicchia, e dopo aver superato la fase di clamore mediatico, oggi la AI rappresenta un solido strumento a disposizione delle aziende: lo spiega Frediano Lorenzin, country field chief technology officer di Dell Technologies. “Siamo nella fase di adozione della AI. Nelle aziende, il tema non è più decidere se avviare un progetto di AI, ma come farlo partire in maniera strategica, in modo da generare un vantaggio, in maniera sostenibile” dice Lorenzin.

La AI è un’opportunità di business per tutti, con un enorme impatto sull’economia mondiale, “una forza trainante in grado di trasformare e creare nuovi mercati, di cambiare il modo in cui le imprese competono tra loro” aggiunge il CTO.

Sussistono comunque ancora difficoltà, in tema, ad esempio, di applicazione dei regolamenti e normative, di sicurezza dei dati, di rigidità delle architetture legacy nell’integrazione delle nuove tecnologie.

In effetti, a livello globale, il 57% delle organizzazioni si trova in una fase iniziale o intermedia nel percorso di implementazione della GenAI, come emerge dallo studio Innovation Catalysts, commissionato da Dell alla società di ricerche di mercato Vanson Bourne. Lo studio ha sondato 6.600 decisori IT e business nella regione Emea, in Nord America, America Latina, Cina, Asia-Pacifico e Giappone.

Tra le sfide chiave c’è lo skill shortage. Ma, precisa Lorenzin, oltre all’evidente difficoltà di acquisire talenti e di trovare tecnici qualificati per eseguire il training dei modelli o creare applicazioni per uso aziendale, il problema delle competenze riguarda anche gli utilizzatori di quelle applicazioni, create e potenziate con l’intelligenza artificiale. Perciò è importante adottare un approccio “people-first”. “Le aziende che hanno avuto successo nell’implementazione e creazione della AI all’interno dell’organizzazione hanno messo i propri dipendenti al centro del processo d’innovazione” sottolinea.

Un altro dato chiave: il 79% dei rispondenti al sondaggio ritiene che gli strumenti AI aumenteranno le capacità umane, portando la produttività a nuovi livelli. Ciò significa, secondo Lorenzin, che la stragrande maggioranza delle organizzazioni vuole adottare la AI non per attuare tagli di personale, ma per migliorare l’efficienza dei propri dipendenti, il loro impatto in azienda, e ha capito di non poter rinunciare alla creatività delle persone. Insomma, tecnologia e creatività umana devono entrare in sinergia, senza dimenticare l’altro elemento differenziante, che, secondo l’82% dei rispondenti, risiede nei dati. Per generare risultati soddisfacenti i dati devono però essere di qualità. Una strategia di GenAI deve integrare anche un processo di protezione dei dati appartenenti al patrimonio aziendale. Questi dati, conclude Lorenzin, sono quelli che fanno la differenza, e devono essere “pertinenti con gli obiettivi di business”. 

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