CentOS 8 a fine supporto nel 2021: i server Linux alternativi

L’avvio, da parte di Red Hat, a partire dal 31 dicembre 2021, della transizione di CentOS Linux alla piattaforma CentOS Stream ha creato problemi di vario genere alla base utenti, che adotta CentOS 8 come server stabile e conveniente in molte applicazioni e contava su un supporto assicurato fino al 2029. Chi ha necessità di trovare una soluzione sostitutiva a CentOS 8, nel mondo open source, può comunque trovare diverse alternative possibili: alcune subito disponibili, altre ancora in fase di sviluppo ma di imminente rilascio


Leggi l'articolo completo su ZeroUno


Non è un buon momento per CentOS, il “Community enterprise Operating System” open source, indirizzato alle imprese e agli utenti professionali. Al termine del 2021, la distribuzione CentOS Linux 8, la “rebuild” di Red Hat Enterprise Linux (RHEL) 8, sviluppata a partire dal codice sorgente che la società rende pubblicamente disponibile, e attualmente installata su molti server, cesserà infatti di esistere: come tale, quindi, non verrà più aggiornata e supportata, violando così una timeline originaria che prevedeva la fase EOL (end-of life), la fine vita di tale versione del sistema operativo, soltanto a fine 2029.

L’inatteso e pesante cambio di programma, che ha indignato molti utenti di CentOS, un sistema installato su milioni di server, fisici o virtuali, è in realtà una diretta conseguenza della decisione, annunciata l’8 dicembre 2020 da Chris Wright, senior vice president e chief technology officer di Red Hat, di spostare interamente l’investimento della società da CentOS Linux a CentOS Stream, la piattaforma di sviluppo “upstream” già annunciata nel settembre 2019. Red Hat, chiarisce Wright nel blog della società, ha informato dello “shift” d’investimento su CentOS Stream il consiglio direttivo del progetto CentOS. 

Disappunto tra gli utenti

Come si può constatare leggendo le prime reazioni e commenti sul blog di CentOS, dopo l’annuncio del cambio di focalizzazione della piattaforma, gli utenti del settore non hanno affatto preso bene la mossa di Red Hat, esprimendo un misto di rabbia, delusione, preoccupazione. Non piace, in sostanza, l’idea di poter sfruttare soltanto fino al termine di quest’anno gli aggiornamenti, la solidità di un ecosistema software e di un sistema operativo server come CentOS 8, liberamente scaricabile dai vari mirror ufficiali. E non piace, soprattutto, apprendere, come chiariscono le faq del progetto, che non verrà prodotto un CentOS Linux 9, come rebuild di RHEL 9, ma che esso sarà invece sostituito da CentOS Stream 9: e quest’ultima non è considerabile un’alternativa server valida, in quanto si caratterizza come una “rolling release”, per sua natura non concepita per fornire la comprovata stabilità di CentOS.

Nell’ecosistema di sviluppo software di Red Hat, CentOS Stream si colloca infatti concettualmente in una posizione intermedia: a valle del progetto open source Fedora, anch’esso sponsorizzato da Red Hat e fonte base di RHEL; e a monte del prodotto commerciale RHEL, perché di fatto rappresenta una sorta di anteprima delle caratteristiche e funzionalità che si potranno ritrovare in ogni futura versione di Red Hat Enterprise Linux.

In questa situazione, evidentemente, chi, per vari progetti, da anni era abituato a fare affidamento sulla robustezza di CentOS si sente smarrito, e non trova in CentOS Stream una soluzione accettabile. Nel blog di CentOS Project, gli utenti lamentano vari problemi: c’è chi stava compiendo la migrazione dei server CentOS alla versione CentOS 8, ed ora si trova a dover valutare altre soluzioni server; o chi, ad esempio, usava RHEL in produzione e CentOS in fase di test, per evitare di pagare licenze su tali sistemi, e poter comunque contare su un server Linux stabile, e speculare a RHEL in termini di codice. Molti sviluppatori, aziende di vari settori, creano progetti open source sulla piattaforma CentOS; imprese di piccole e medie dimensioni e amministratori di sistema, in possesso di competenze tecniche sufficienti per gestire la piattaforma, possono scegliere questa distribuzione Linux per risparmiare sui costi derivanti dall’acquisto di una “distro” Linux commerciale e dalla eventuale sottoscrizione di servizi di supporto e consulenza a pagamento, offerti contestualmente. Anche gli hosting provider, ad esempio GoDaddy, tra le varie piattaforme utilizzano CentOS per fornire server dedicati. 

Nuova Vecchia
Privacy Policy Cookie Policy