Lacoste, OVS, adidas, Puma, GoPro, L’Oréal, UGG sono alcune delle aziende che hanno già avviato strategie di multicanalità, incluso il commercio elettronico, optando per una soluzione as a service che promette flessibilità nel seguire le mutevoli esigenze dei consumatori
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Maurizio Capobianco, Sales Director di Demandware |
Gli smartphone stanno unendo in
un circolo virtuoso negozi fisici e virtuali, e trasformando il modo in cui i consumatori trovano e utilizzano le informazioni sui prodotti d’interesse.
Anche
le strategie di ’customer engagement’ dei retailer vengono
profondamente ridisegnate dalla poderosa trasformazione digitale in
atto. L’ubiquitarietà del computing cancella i convenzionali
confini del negozio fisico ’brick and mortar’, al punto che, ormai,
anche il termine ’e-commerce’ diventa limitativo per descrivere quella
che ormai è una strategia globale dei retailer per la costruzione di una
’digital presence’ del brand a 360 gradi, pervasiva, omnicanale. E il fatto che nel mondo della moda società come
Demandware - fornitrice di una piattaforma di Cloud commerce di classe enterprise - stiano affacciandosi sul mercato italiano, indica che
anche
il settore fashion è ritenuto maturo per aprirsi alla multicanalità e
alle opportunità di commercializzazione dei prodotti che sono
realizzabili indirizzando i consumatori di tutto il mondo.
Nel comparto fashion, lusso e cura della persona, Demandware annovera tra i propri clienti nomi come
Lacoste, OVS, adidas, Puma, GoPro, L’Oréal, Labelux e Deckers. A ottobre ha annunciato a Milano l’apertura dell’offerta in Italia, ma la sua storia risale al 2004, quando
Stephan Schambach, un pioniere dell’e-commerce, aveva già intuito il potenziale del Cloud nella rivoluzione del retail.
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