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Flat tv - superstar

Business - maggio 2007

di Giorgio Fusari

Il mercato dei televisori a schermo piatto vale ormai 1,9 miliardi di euro. Merito degli lcd, vicini a scalzare il sistema al plasma anche nei segmenti di maggiori dimensioni



Dvd, film, sport e alta definizione stanno facendo da formidabile volano per accelerare le vendite di televisori a schermo piatto, con due tecnologie a contendersi il mercato: i cristalli liquidi (o lcd, cioè liquid crystal display) e il sistema al plasma. Nel 2006, secondo i dati GfK, il comparto ha sfiorato 1,9 miliardi di euro, contro gli 1,3 miliardi dell’anno prima, crescendo del 44 per cento. Gli lcd passano da 925,6 milioni a 1,5 miliardi di euro, mentre i modelli al plasma scendono da 348,3 a 338,1 milioni di euro.
Intanto il caro vecchio televisore a tubo catodico, ancora molto presente nelle case italiane, è destinato a scomparire. «Il mercato dei flat tv è in continua crescita – conferma Paolo Cirillo, business manager tv di Philips Italia – e a pagarne le conseguenze è la tecnologia crt (cathode ray tube, ndr.) che lentamente, ma inesorabilmente, cala mese dopo mese». Se l’industria ha smesso d’investire nella tecnologia crt già da qualche anno, oggi si registrano segnali analoghi per il sistema al plasma, più costoso rispetto ai cristalli liquidi: «Ãˆ da prevedere da qui a cinque, dieci anni una presenza sempre più limitata di tv al plasma e crt – aggiunge Cirillo – mentre a breve termine, già nel corso del 2007 per intenderci, ci aspettiamo che i televisori a tubo catodico scendano sotto la quota del 10% e quelli al plasma vi arrivino poco sopra».
Secondo Luca Luciani, product manager tv di Sony Italia, la corsa dei flat tv si è tradotta negli ultimi dodici mesi in un incremento in quantità del 70% circa e procederà a ritmi sostenuti anche nei prossimi tre, quattro anni: «La crescita è legata principalmente allo sviluppo dell’alta definizione, che comporta la sostituzione dei tv crt, non in grado di sfruttare questo segnale, con i nuovi schermi lcd o al plasma, che abbiano una risoluzione minima di 720 linee orizzontali. Al momento le sorgenti di alta definizione sono Sky Hd, le cui trasmissioni sono iniziate con la finale di Champions League dello scorso anno, e i supporti ottici come i Blu-ray disc, introdotti nel novembre 2006. Ma l’offerta è destinata ad aumentare con la conseguente discesa dei prezzi e la ‘massificazione’ dell’alta definizione».
Paolo Pozzi, marketing manager di Loewe Italiana, sottolinea che nel quadro di forte progresso dei televisori lcd, con volumi che potrebbero triplicare nel giro di tre anni, il trend da qui al 2010 sarà quello dei grandi schermi, dai 26 pollici in su, in particolare i modelli da 40 pollici o superiori. «La tecnologia lcd rispetto al sistema crt, ma anche in confronto al plasma, consente di creare un prodotto di peso inferiore, dimensioni più compatte e minori consumi energetici – spiega Pozzi –. Oggi poi, grazie soprattutto ai pannelli di ultima generazione Hd-ready e full-Hd, il sistema lcd riesce a offrire contenuti di qualità grafica spettacolare, se alimentato da sorgenti video di tale livello. Fra queste vi sono anche le console per videogiochi, come Xbox e Ps3 che, incorporando un lettore dvd per supporti in alta definizione, dovrebbero contribuire a far raggiungere una massa critica di utenti in grado di utilizzare tale standard». Pozzi stima che in Italia vi sia un parco televisori, ancora in gran parte a tubo catodico, di circa 45-48 milioni e, dato che per ora si è arrivati a un tasso di penetrazione attorno al 10%, per i prossimi anni il bacino di utenti che dovranno sostituire l’apparecchio resterà molto ampio. Per quanto riguarda la fascia dei tv al plasma, Loewe si aspetta invece un consolidamento delle vendite rispetto ai volumi attuali.
Per Lg Electronics, che punta sia sulla tecnologia lcd sia su quella al plasma, il formato da 32 pollici oggi è ormai accettato e probabilmente a breve si guarderà con attenzione ai modelli da 37 pollici. «Nell’ambito del sistema al plasma – afferma Diego Cavallari, product training manager di Lg Electronics – stiamo lavorando per lo sviluppo del pannello: abbiamo introdotto un filtro frontale a pellicola incollato direttamente sullo stesso e finalizzato a diminuire qualsiasi tipo di riflesso. Crediamo nel plasma, che al momento è profittevole, e abbiamo una line up che continueremo a vendere anche per i prossimi anni». E i cristalli liquidi? «Si tratta di una tecnologia più nuova su cui stiamo investendo parecchio e che permette di produrre in massa ottenendo economie di scala. A differenza del plasma, in cui l’evoluzione non è così marcata, nei pannelli lcd da una generazione all’altra il salto tecnologico è notevole, con prestazioni che via via migrano su schermi di dimensioni sempre maggiori, da 37, 42 e 47 pollici» conclude Cavallari.
Sharp invece ha scelto di commercializzare solo tv con schermo a cristalli liquidi. «Ora anche gli lcd – commenta Alberico Lissoni, direttore marketing consumer goods di Sharp Italia – sono disponibili nei grandi polliciaggi con prestazioni molto più interessanti in termini di qualità dell’immagine e a prezzi decisamente competitivi. Riducendosi il gap di prezzo rispetto alla tecnologia al plasma, quella lcd viene preferita». E ciò perché problemi come il flickering (sfarfallio dell’immagine) o l’effetto scia appaiono superati. «Il futuro dei pannelli al plasma è legato alla loro competitività rispetto ai cristalli liquidi – osserva Lissoni –. Per ora, perché si vendano, devono costare meno degli lcd. Solo che prima costavano il 300% in meno, mentre ora il differenziale si è ridotto al 30%». Lissoni ritiene che i tv al plasma possano mantenere il gap di prezzo e avere mercato, ma non crede che tale tecnologia potrà sopravvivere nel lungo periodo.
Sulla produzione di schermi lcd la linea di Sharp è molto precisa: «Dal punto di vista strategico – riprende Lissoni – grazie all’apertura della fabbrica giapponese di Kameyama, la nostra ottica è sviluppare sempre più il full-Hd, quindi la risoluzione a 1080 linee, in quanto siamo in grado di offrire altissime prestazioni a un prezzo che sarà sempre più accessibile. L’altro pilastro tecnologico su cui fondiamo il nostro futuro sviluppo è il sistema a 100 Hz che migliora la qualità dell’immagine». Sharp si focalizza infine sui grandi schermi, tanto da indicare nel 30% di quota nel segmento dei tv lcd superiori ai 40 pollici l’obiettivo condiviso a livello mondiale, ma da conseguire anche in Italia entro l’anno. 

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