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Interoute Telecomunicazioni, non solo voce

Network World Italia - maggio 2000

Intervista a Marco Durante, amministratore delegato della filiale italiana


Questa volta nel suo lungo viaggio attraverso gli operatori del mondo delle TLC italiane NetWorking Italia fa tappa per approfondire la conoscenza di un gruppo di telecomunicazioni che si propone di diventare uno dei principali operatori telefonici italiani: questa società è Interoute Telecomunicazioni, un’azienda che attualmente sta lavorando per trasformare e riconfigurare la propria offerta di servizi. Sulle ultime novità riguardanti il posizionamento strategico di Interoute in termini di investimenti tecnologici e nuove iniziative abbiamo intervistato Marco Durante, amministratore delegato della filiale italiana.



Come è nata Interoute e come si colloca nel panorama degli operatori di TLC?
Interoute Telecommunications nasce nel 1996 da uno spin off del management di Cable & Wireless per operare nel mercato wholesale, ossia quello "carrier to carrier", ma la Interoute di oggi si può considerare nata nel giugno del 1998, quando la Fondazione Sandoz, azionista di maggioranza del gruppo con il 77% delle azioni, ha deciso di investire nelle telecomunicazioni per dare vita a un operatore internazionale con focus iniziale nell’area paneuropea.
Interoute si colloca nel panorama delle telecomunicazioni come un carrier che opera in 12 Paesi, 11 in Europa e anche negli Stati Uniti, e raggiunge 310 milioni di clienti nel Vecchio Continente attraverso accordi di interconnessione nei diversi Paesi.

Avete una vostra infrastruttura o vi appoggiate ad altri carrier?
L’infrastruttura che attualmente Interoute utilizza è in parte di sua proprietà, come in Germania, Francia, più alcune dorsali sottomarine nel Mare del Nord. Ma entro la fine del 2001 avremo la rete europea con la maggiore capacità trasmissiva, circa 1 petabit, cioè un milione di gigabit, al secondo, realizzata da i-21, società totalmente controllata da Interoute.

Quali servizi compongono l’offerta di Interoute e quali sono considerati gli utenti di riferimento?
Interoute si rivolge principalmente all’utenza business formata dalle piccole e medie imprese (PMI) e alla fascia alta del mercato residenziale. Inoltre opera nel mercato delle calling card e offre servizi di housing ai reseller. Alle aziende fornisce servizi a valore aggiunto con formule personalizzate, come Quality Office 1066 e Quality Green 1066, mentre ai privati propone formule prepagate, come Quality Home 1066.
Entrambe le offerte comprendono interessanti servizi aggiuntivi, completamente gratuiti, realizzati in cobranding e comarketing con altre società a noi complementari.

Qual è il settore in cui ritenete di avere la maggior forza propositiva e di offrire il più alto valore aggiunto?
A breve e medio termine è quello dell’utenza business delle piccole e medie imprese, grazie alla rete di partner con cui lavoriamo.
A questo proposito, siamo gli unici ad avere una strategia basata su un Business Partner Program che prevede, per i partner che vi aderiscono, un piano di formazione, assistenza e preparazione per ciò che concerne il marketing e la conoscenza dell’andamento delle tecnologie e delle normative legate al mondo delle telecomunicazioni. Il tutto è mirato a offrire un servizio di consulenza e di studio delle necessità dei singoli clienti il più possibile completo.

Il traffico dati sta crescendo vertiginosamente in tutte le reti di telecomunicazioni. Se questa è la tendenza, quale posto credete che occuperanno in prospettiva i servizi voce?
Siamo convinti che le esigenze di banda siano state finora decisamente sottostimate da parte di tutti gli operatori di telecomunicazioni.
Anche se noi possiamo sembrare oggi solo operatori di voce, stiamo lavorando sul mercato più remunerativo come base per giungere, con la costruzione della rete i-21, a un’offerta in cui la trasmissione di voce sarà solo una parte della banda, con tecnologie non più tradizionali ma basate sul protocollo IP.

Cosa secondo voi è percepito come più importante dagli utenti che si avvicinano ai vostri servizi? La possibilità di risparmiare sulle tariffe, la qualità del servizio o la capacità di fornire soluzioni specifiche per ogni particolare esigenza?
A oggi siamo sicuramente in una fase in cui i clienti cambiano e passano a nuovi operatori perché interessati a tariffe ridotte, ma anche per provare la qualità dei servizi offerti dagli operatori alternativi.
Esiste già anche un ricambio tra clienti che, avendo provato carrier diversi, ne sono rimasti delusi. A medio e lungo termine, comunque, saranno la qualità del servizio, il supporto lungo tutto il ciclo di vita tra cliente e operatore e la capacità di fornire servizi a 360 gradi a essere le strategie più appaganti. E non mi riferisco banalmente a telefonia, connessione dati e Internet, ma anche all’adattamento degli impianti dei clienti e alla ricerca della soluzione tecnica ideale, con gli strumenti necessari, per ogni singolo cliente.

Come valutate il Voice over IP? Avete fatto investimenti in questa direzione?
E’ assolutamente strategico e tutta la nostra rete, compresa i-21, è progettata per la gestione di Voice over IP.
Dopo le ultime decisioni dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (unbundling del local loop, carrier preselection, number portability) nel quadro di attuale liberalizzazione dei servizi di TLC, si aprono nuove opportunità di mercato.

Come avete intenzione di sfruttarle? Quali servizi state pensando di sviluppare per quest’anno?
Il servizio che rivoluzionerà veramente il mercato delle telecomunicazioni è l’unbundling del local loop, e noi sfrutteremo certamente tutte le opportunità di nuova liberalizzazione e in particolare la tecnologia ADSL per collegare i clienti.
Carrier preselection e number portability sono delle facilitazioni sia per gli operatori che per gli utenti finali.
Offrono quindi "solo" maggiori vantaggi, ammesso che anche le tariffe per ottenerli vengano allineate a quelle degli altri Paesi europei, perché quelle attuali sono molto penalizzanti per gli operatori nuovi entranti. Tra le novità in arrivo nei prossimi mesi ci saranno soprattutto l’offerta di servizi rivolti a chi usa Internet muovendosi e l’ADSL, per cui stiamo studiando prodotti in sinergia con World on Line, Internet Service Provider anch’esso controllato dalla Fondazione Sandoz.

A cura di Giorgio Fusari



i-21, la "super-rete" di Interoute
Dovrebbe rivoluzionare la gestione dei servizi voce, dati e Internet nelle comunicazioni attraverso l’Europa ed è progettata per fornire una velocità trasmissiva di oltre un petabit (un miliardo di megabit al secondo) di traffico: questi sono i connotati di i-21, la rete di Interoute che entro il 2001 collegherà 70 città in 17 Paesi europei, con 200 punti di presenza su una lunghezza di 20.900 chilomentri e con più di 9 milioni di chilometri di fibra ottica G.655 di ultima generazione. La rete ha anche collegamenti sottomarini nel Mare del Nord, nel Mar Baltico e nel Mare d’Irlanda e la sua costruzione è curata da I-21 Future Communication (www.i-21future.com), una società sussidiaria di Interoute. Al progetto collaborano anche Alcatel per la parte di progettazione, installazione e supporto operazionale, e Flute, società di recente acquisita da Interoute e specializzata nello sviluppo di reti sottomarine.

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