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Metodo Agile e CI/CD: sinergia chiave per accelerare sviluppo e distribuzione del software

Massimizzare i benefici dell’approccio Agile implica la necessità di abbinarlo con una pipeline di integrazione continua e distribuzione continua del codice. Luigi Leoni, responsabile del team di pratiche DevOps in Sorint.lab, spiega il perché dell’importanza di questo binomio

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Elementi cardine della trasformazione digitale, come il cloud computing, continuano a favorire la modernizzazione dell’IT, l’innovazione, la creazione di nuovi modelli di business. Il fulcro di questa innovazione è il software, la sua qualità, affidabilità, ma anche la velocità e frequenza con cui viene sviluppato e rilasciato. Indipendentemente dal settore in cui opera, qualunque impresa oggi ha l’esigenza di potenziare il proprio core business sviluppando una gamma di evoluti servizi digitali, che sono richiesti dagli utenti finali e aiutano a differenziare l’impresa stessa dai concorrenti.

Serve però implementare un modello, un ciclo di sviluppo e distribuzione del software, più moderno, agile, rapido: e la risposta a queste necessità, nella prospettiva di Sorint.lab, società che nel settore fornisce servizi di consulenza e system integration, si realizza nel connubio tra approccio di sviluppo Agile e metodologia CI/CD, acronimo che sta per integrazione continua e distribuzione continua. 


Necessità di rilasci veloci e frequenti

“Oggi il mercato, gli utenti – spiega Luigi Leoni, in Sorint.lab responsabile del team di pratiche DevOps – richiedono software di qualità, rilasci veloci e frequenti, per integrare continui cambiamenti all’interno dei propri applicativi. In tale contesto, ormai da anni, l’approccio Agile è quello preferenziale, perché permette di modificare in corso d’opera le funzionalità e servizi che si vogliono implementare nell’applicazione”.

La tecnica Agile consente, in sostanza, di accelerare il ciclo di sviluppo, superando i limiti del tradizionale paradigma ‘waterfall’, in cui il processo di sviluppo avviene in modalità sequenziale, e dove solo alla fine del ciclo l’utente della soluzione ha la possibilità di verificare e valutare se il prodotto software soddisfa requisiti e obiettivi del progetto.

“Agile è invece un approccio iterativo, incrementale, in cui, insieme, i membri del team di sviluppo definiscono gli obiettivi fondamentali del progetto, dividendolo in ‘macrotask’, che poi vengono scomposti in moduli, a loro volta suddivisi in attività: tale pianificazione, tipicamente basata su un ciclo di due settimane, viene denominata ‘sprint’. Terminate le due settimane di progettazione iterativa, se tutto è andato per il meglio, il prodotto potrà essere rilasciato in ambiente di produzione con quel set di funzionalità sviluppate. Dopodiché, l’iter ricomincia, e si ripianificano le nuove attività da inserire nel ciclo dello sprint successivo”.

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