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'Fusione fredda', arriva un risultato italiano

Francesco Celani (nella foto), noto ricercatore dell'Istituto nazionale di fisica nucleare (Infn), nel laboratorio nazionale di Frascati (Lnf), in questi giorni si trova qui in Texas, in uno stand dell'area espositiva di NIWeek 2012: National Instruments l'ha voluto invitare a Austin, e gli ha messo a disposizione i propri apparati di test e misura, che si vedono collegati al piccolo prototipo di reattore, realizzato da lui stesso e mostrato al pubblico. Si tratta di un rettore creato per realizzare la cosiddetta 'fusione fredda' e, stando alle parole del professore, sta dando risultati molto interessanti. Al momento, l'esperimento deve essere ancora sottoposto a procedure di verifica e controllo incrociato dei dati: ma se tutto dovesse rivelarsi esatto e privo di errori di sorta, allora l'esito sarebbe esaltante. "Il reattore - spiega Celani - dimostra l'esistenza di un reazione anomala, altamente esoenergetica". In altre parole, il processo libererebbe più energia di quella fornita. Celani cerca anche di smitizzare la bolla mediatica creatasi in questi anni attorno alla fusione fredda, e spiega: "Questo processo è un problema di scelta dei materiali. Se si trova la combinazione corretta il processo funziona, altrimenti niente da fare". E Celani questa combinazione sembra averla trovata: essa deriva da un complesso procedimento di modifica della costantana, una lega commerciale composta essenzialmente da rame e nichel, e anche da manganese. Nei prossimi giorni, il professore volerà anche in Korea del Sud per mostrare i propri risultati in un evento specificamente dedicato a questo campo della ricerca scientifica.   


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