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Il Wi-Fi visto dai fornitori di client

Computerworld Italia - venerdì 13 Giugno 2003

Tutti i costruttori di dispositivi stanno rimodellando le architetture di palmari e notebook

di Giorgio Fusari



Oltre mille 'hot spot' Wi-Fi (in standard Wireless Lan 802.11b) già attivi in Europa presso alberghi, bar e aeroporti, oltre 5 mila attualmente attivi in tutto il mondo, e un accordo, raggiunto alla fine del 2002, tra IBM, Intel e AT&T, per unire le forze e dar vita a una società, Cometa Networks, che ha l'obiettivo di creare 20 mila hot spot Wi-Fi nelle 50 maggiori aree metropolitane degli Stati Uniti: questi numeri, gli attori in campo e le strategie in programma per il futuro sembrano sufficienti a far pensare che la mobilità basata sul sistema Wi-Fi non sia certo destinata a restare una moda del momento. Il suo sviluppo nei prossimi anni avrà un andamento esponenziale e a testimoniarlo, già ora, sono le 'metamorfosi' che tutti i dispositivi client portatili, e cioè palmari, PDA (Personal Digital Assistant) e notebook, hanno già in buona parte attuato nella loro architettura interna. Abbiamo raccolto diverse opinioni tra i fornitori di piattaforme client al recente Public WLan Forum 2003, manifestazione che ha raccolto un notevole successo, come tutte le iniziative internazionali e nazionali che in questo periodo si svolgono sull'argomento wireless.
"Tutti i nuovi notebook professionali che abbiamo annunciato a marzo - spiega Tiziana Ena, product marketing manager per l'Italia della divisione Computer System B2B di Toshiba - sono dotati di tecnologia Centrino (Intel, ndr) con sistema wireless Wi-Fi integrato. Per quanto riguarda invece i PDA, la nostra proposta è di due configurazioni: una con sistema Wireless Lan integrato basato su tecnologia Intel XScale e un'altra con Bluetooth integrato". Anche i notebook di fascia consumer che non incorporano la tecnologia Wireless LAN in modo nativo, spiega Ena, sono comunque predisposti ad accoglierla, per seguire un trend già segnato: "Gli analisti prevedono che entro il 2005 il 95% dei dispositivi notebook disporrà di questa interfaccia".

Come saranno i client mobile
Ma come potrà interagire un terminale mobile, sia esso un notebook o un PDA, con l'infrastruttura di rete? Intel vede in futuro un dispositivo in grado di seguire sempre l'utente, che si muove dall'ambiente domestico all'ufficio, che viaggia su treni e aerei e soggiorna in albergo, fornendogli in tutti questi contesti la connettività di cui ha bisogno per collegarsi a Internet o gestire la posta elettronica. Questo grazie alla possibilità di effettuare un roaming senza problemi, per esempio nel passaggio da un hot spot Wi-Fi a una rete GPRS. "Nella nostra visione globale - spiega Carmine Stragapede, business development manager di Intel - il client dovrebbe essere potente, capace di eseguire in locale applicazioni molto sofisticate, essere trasportabile con facilità, avere un'autonomia di 5-6 ore e la capacità di connettersi in maniera trasparente". Un obiettivo che sarà perseguito per tutti i prodotti: "Stiamo facendo in modo di consentire ai nostri OEM, sia per i telefoni che per i PDA, ma soprattutto per i notebook, di disporre di architetture che nel tempo si connotino sempre più come realmente mobile".
Non dissimile è la prospettiva di un produttore di PDA come Palm. Maurizio Di Carlo all'interno dell'azienda è sales manager per l'Italia e nonostante l'evidente convergenza che vede i notebook divenire sempre più piccoli, i pc palmari diventare quasi dei telefonini e questi ultimi evolversi in smart phone, sottolinea come la strategia di Palm sia più orientata a creare un dispositivo per la mobilità in grado di gestire ovunque i dati più che la voce, per esempio per accedere a Internet o scaricare e inviare e-mail e gli SMS. Quindi un client per i dati, non tanto uno smart phone, anche se occorre dire che, dopo aver lanciato il nuovo Tungsten C, dotato di Wi-Fi integrato, ora Palm sta presentando in Europa un nuovo pc palmare, il Tungsten W (per ora disponibile solo in Inghilterra, ma che presto verrà annunciato anche nel nostro Paese), che dispone di un alloggiamento per inserire una SIM telefonica GSM-GPRS e quindi per usare il dispositivo anche come telefono cellulare. Nessuna competizione o sovrapposizione fra tecnologie dunque? "Si tratta - afferma Di Carlo - di sistemi di trasmissione dati che hanno utilizzi abbastanza diversi: il modello Tungsten T, con Bluetooth integrato, è adatto a scambiare dati nel raggio d'azione di 10 metri". La versioni C e W estendono invece questa capacità rispettivamente dagli hot spot (100 metri) fino alle reti geografiche (GSM-GPRS), con la differenza che le Wireless LAN offrono una capacità di banda nettamente superiore a quella di GPRS.

Solo un tassello della rete
Ma come si rapporterà il Wi-Fi con gli altri sistemi di comunicazione wireless? "La nostra visione - spiega Stragapede di Intel - è che il Wi-Fi sia un tassello fondamentale del mosaico, che sul lungo periodo si svilupperà moltissimo; probabilmente avremo migliaia di hot spot Wi-Fi in ciascun territorio. Ma il Wi-Fi dovrà convivere con gli altri tipi di connessione wireless". Secondo Intel dunque l'interconnessione tra le personal area network e le reti geografiche è il mezzo per realizzare una connessione continua dell'utente in qualunque tipologia di ambiente.


La serie 802.11

802.11a

- Opera sulla banda radio con frequenza di 5 GHz

- Throughput massimo per canale: 54 Mbps

- Supporta fino a 12 canali distinti non sovrapposti

- Distanza massima dall'access point: 25 metri



Pro

- La possibilità di usufruire di 12 canali da 54 Mbps ciascuno. All'interno di piccole aree offre alte prestazioni a un numero elevato di utenti



Contro

- Incompatibilità con lo standard esistente 802.11b e con l'imminente 802.11g

- Attrezzature più costose rispetto agli altri standard della famiglia

- Raggio d'azione limitato

- In attesa di regolamentazione normativa che deve autorizzarne la vendita e l'utilizzo

- Interferenze con i dispositivi HyperLAN



802.11b

- Opera sulla banda radio con frequenza di 2,4 GHz, già utilizzata da altri dispositivi wireless

- Throughput massimo per canale: 11 Mbps

- Supporta fino a 3 canali distinti non sovrapposti

- Distanza massima dall'access point: 100 m



Pro

- I prodotti hanno prezzi accessibili e sono già disponibili

- Compatibile con il nuovo e più veloce standard 802.11g



Contro

- I tre canali per access point limitano il numero di utenti supportati

- Più lento rispetto a 802.11a e 802.11g

- Segnale più esposto alle intercettazioni

- Interferenze con dispositivi Bluetooth, telefoni cordless, trasmettitori di segnali video e forni a microonde



802.11g

- Opera sulla banda radio con frequenza di 2,4 GHz, già utilizzata da altri dispositivi wireless

- Throughput massimo per canale: 54 Mbps

- Distanza massima dall'access point: 100 m.



Pro

- Più veloce di 802.11b e con una copertura più estesa rispetto a 802.11a

- Compatibile con 802.11b, che significa anche una migliore tutela degli investimenti già effettuati

- È in grado di gestire meglio di 802.11b i segnali riflessi



Contro

- I tre canali per access point limitano il numero di utenti supportati

- Come standard ancora in fase finale di definizione, l'adozione immediata potrebbe rivelare qualche rischio in tema di sicurezza e messa a punto della tecnologia

- Interferenze con dispositivi Bluetooth, telefoni cordless, trasmettitori di segnali video e forni a microonde

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