Customer experience, come innovarla col digitale
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Internet e la tecnologia mobile
esprimono le loro reali potenzialità solo attraverso un ripensamento
dei modelli di business aziendali, da incentrare sull’ascolto e sul
dialogo con gli utenti
Se qualcuno non se ne fosse ancora
accorto, nell’advertising, Internet, digitalizzazione, tecnologia
non significano necessariamente innovazione nei meccanismi di
approccio ai consumatori. Capire quale davvero possa essere il loro
ruolo, oggi, richiede un sforzo di riflessione capace di oltrepassare
dogmi di marketing che per comodità si vorrebbero immutabili, ma che
stanno palesando limiti intrinseci. Occorre passione, desiderio di
esplorare e conoscere chi sono, cosa pensano, cosa realmente vogliono
gli utenti che comprano i prodotti o i servizi di una data azienda.
Aver il coraggio di mettersi in gioco e affrontare un continuo
confronto di opinioni, idee. Al riguardo, alcuni spunti interessanti
sono emersi a Milano, nel convegno ‘Innovazione tecnologica e
customer experience’, con l’obiettivo di mettere a fuoco come si
stanno evolvendo i processi commerciali che controllano le relazioni
delle aziende con gli utenti finali attraverso la tecnologia
digitale. In particolare, sui moderni dispositivi mobili (smartphone,
tablet) la domanda è come queste piattaforme di comunicazione
possano contribuire a migliorare la qualità dell’interazione con
gli utenti, le strategie di marketing e, alla fine, i risultati
dell’attività aziendale.
Spesso si è portati a concludere che
la grande diffusione della tecnologia digitale abbia un impatto
equivalente sulla vita reale delle persone, ma così non è. Sì
certo, in Italia gli smartphone si sono diffusi in maniera
soddisfacente: sono posseduti dal 33% degli italiani, dice Edmondo
Lucchi, responsabile del dipartimento New Media di GfK Eurisko.
Peccato però che solo il 20% di essi (il 60% dei possessori) sia
consapevole delle reali funzionalità e potenzialità informative del
dispositivo, perché gli altri lo considerano soltanto un semplice
telefonino. Dunque, possedere un device evoluto, di per sé, non
significa utilizzarlo appieno e sfruttare il valore che può fornire.
E anche pensando agli utenti che lo smartphone lo sanno usare, il
marketing digitale rischia fallimenti quando, esso stesso, non
comprende le vere potenzialità del dispositivo mobile, e lo riduce a
uno dei tanti canali del marketing mix su cui dispiegare e duplicare
la solita comunicazione tradizionale. Paolo Iabichino, executive
creative director di OgilvyOne e OgilvyAction Italia, lo dice con
chiarezza: per recuperare l’attenzione degli utenti l’advertising
deve diventare ‘invertising’, cioè fare un’inversione di
marcia, abbandonare i paradigmi delle 4P (product, price, place,
promotion) e compiere prima di tutto una radicale trasformazione del
proprio linguaggio, passando dai monologhi delle classiche
comunicazioni commerciali di prodotto, al dialogo con le persone, per
creare condivisione, partecipazione, e sviluppare nuove vie di
persuasione e generazione di consenso sul valore del brand.
Naturalmente, una volta assimilato questo nuovo atteggiamento nei
confronti degli utenti, l’uso sapiente degli strumenti digitali
diventa certo un’opportunità per migliorare la customer
experience. Dario Melpignano, amministratore delegato di Neos Spa e
Neosperience, società fornitrici di strumenti e servizi per
massimizzare l’esperienza dell’utente nel mondo mobile e
digitale, parla delle applicazioni realizzate nel mondo e del
potenziale di tecnologie che integrano navigazione 3D in store e siti
Web con informazioni sull’utente sempre più profilate e
personalizzate, grazie alla geolocalizzazione. Ma anche sempre più
qualitative, attraverso l’utilizzo di strumenti come la realtÃ
aumentata (augmented reality, AR), in grado di arricchire i contenuti
visualizzabili durante la navigazione online tramite i device mobili.
Il caso Autogrill
Un esempio d’innovazione
digitale è rappresentato da ‘Route to Innovation’, un programma
di evoluzione avviato nel 2011 da Autogrill, società di primo piano
nei servizi di ristorazione e retail dedicati a chi si trova in
viaggio, per cogliere le opportunità e gli stimoli provenienti dal
mondo mobile delle apps e dei social media. Il progetto, spiega
Daniele Rizzo, chief information officer di Autogrill, è nato
dall’esigenza di creare un laboratorio internazionale in cui
condividere best practice, esperienze e nuovi approcci
all’innovazione da tradurre in concrete attività di business,
potenziando la funzione marketing senza dover coinvolgere
direttamente il reparto It. Ma quali sono stati i benefici ottenuti?
«Il progetto – risponde Rizzo – ha sicuramente dato un grande
stimolo all’innovazione all’interno dell’azienda, dal momento
che da ciascuna tappa di Route to Innovation sono emerse idee e linee
d’azione per lo sviluppo di nuovi servizi e approcci al business.
Ad esempio, nel primo tavolo di lavoro dedicato al rapporto
Innovation & Technology, è emersa l’esigenza di offrire ai
nostri consumatori servizi digitali per facilitare il contatto con i
nostri punti vendita. Ciò ha portato al rilascio delle applicazioni
Vyaggio e B4YouBoard». Scaricabile da Google play o iTunes, la
mobile app Vyaggio è una piattaforma digitale di fidelizzazione
degli utenti (Costumer Recruitment & Loyalty), accessibile da
smartphone o sistemi desktop. Consente alla clientela di pianificare
gratuitamente il proprio percorso, individuare i punti vendita
Autogrill di proprio gusto, leggere recensioni e scaricare coupon. È
disponibile in sei lingue (inglese, italiano, francese, spagnolo,
tedesco, olandese) e nel suo data base sono presenti attualmente
oltre 17 mila punti vendita appartenenti a 17 paesi, in cui il gruppo
è presente. Proprio in virtù del suo contenuto d’innovazione,
l’applicazione Vyaggio si è guadagnata nel 2012 il riconoscimento
«Google Maps of The Week» e il FAB Awards 2012, nella categoria
«best digital or social media initiative». B4YouBoard è invece
un’app gratuita per smartphone, sviluppata per alcuni aeroporti
statunitensi, che consente ai viaggiatori in partenza di ordinare in
anticipo il proprio menu e di ritirarlo successivamente nei punti
vendita o direttamente al gate di imbarco.
Il dispiegamento del progetto di
Autogrill è poi avvenuto seguendo un percorso che ha toccato non
solo l’innovazione in campo digitale, ma anche le sue connessioni
con i temi della sostenibilità e della ricaduta ambientale sulle
attività di business. «Route to Innovation – conclude Rizzo –
si è strutturato come un itinerario scandito da una successione di
tappe tematiche – Innovation & Technology, Innovation &
Sustainability, Innovation & Business Results – ciascuna
dedicata a un ambito specifico in cui sperimentare soluzioni
innovative. Nel primo meeting, tenutosi nella primavera del 2011, è
stato approfondito il tema delle opportunità offerte dalle nuove
tecnologie per riconfigurare la relazione con un cliente che è
sempre più immerso in ambienti digitali. Nella seconda tappa, a
novembre 2011, ci si è invece soffermati sulla relazione tra
innovazione e sostenibilità ed è stata lanciata la Afuture
Roadmap-2012-2015, che promuove gli obiettivi di miglioramento
dell’impatto ambientale e sociale delle attività di business nei
due settori Food & Beverage e Travel Retail & Duty Free».
Nel terzo appuntamento, svoltosi nel 2012, ci si è focalizzati
sull’innovazione dei modelli di business per ripensare in chiave
innovativa l’offerta e proporre concept capaci di intercettare i
nuovi trend e massimizzare la customer experience, sempre puntando su
un modello customer-centric di sviluppo della loyalty.
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