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WithSecure: “La tecnologia? Arma a doppio taglio anche nel mondo cyber”

Spesso la tecnologia ha due diverse facce: può essere usata bene o diventare un’arma criminale. Mikko Hyppönen, Chief Research Officer di WithSecure ed esperto di sicurezza, parla a tutto campo su benefici e svantaggi della tecnologia nello spazio cibernetico

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Mikko Hypponen

Prima del 24 febbraio scorso, difficilmente qualcuno sarebbe riuscito a immaginare una guerra in Europa orientale. Una guerra, per certi versi, capace di rievocare modus operandi del passato, ma per altri, in grado di sfruttare le più moderne armi cibernetiche. Del resto, è sempre stato così: la tecnologia plasma le società, cambia il modo di condurre i conflitti, di combattere le guerre: sulla terra, in mare, in cielo, nello spazio, ed ora nel cyber-spazio.

Lo ricorda a Helsinki, nel proprio intervento all’evento Sphere 2022, i primi di giugno, Mikko Hyppönen, Chief Research Officer di WithSecure (foto in apertura), nonché esperto di sicurezza noto a livello internazionale. In paragone agli armamenti convenzionali, le cyber-armi funzionano bene perché sono “effective, affordable, deniable” sottolinea Hyppönen. 

Sono efficaci, convenienti, e, soprattutto, si può negare di possederle, di averle usate per attuare un attacco. Quindi, ciò che sarebbe molto arduo compiere sul terreno con armi fisiche diventa magicamente attuabile con gli strumenti della guerra cibernetica. 


Dualità tecnologica

Incontrando la stampa a Milano, Hyppönen ritorna sul tema “cyber arms race” e parla a tutto campo, riportando alla memoria decenni di evoluzione informatica, e pietre miliari della tecnologia. Dopo un lunghissimo tempo in cui l’umanità ha conosciuto e vissuto solo nel mondo fisico, ricorda, “noi passeremo alla storia come le prime generazioni esistite anche online”. 

“Il lato migliore di Internet è che ha portato molti benefici: molti più nuovi business, molta più connettività, molte più nuove forme d’intrattenimento. Lo svantaggio è che ha generato anche tutte queste nuove forme di crimine, tutti questi nuovi rischi per la privacy”. Allo stesso modo, sui social network, forum e gruppi di discussione aprono possibilità di condivisione di idee, ma permettono anche l’aggregazione di comunità in cui si propagandano attacchi terroristici, sparatorie scolastiche, pratiche di suicidio e quant’altro. 

Un altro esempio di dualità della tecnologia è il “Tor Hidden Service”, inizialmente creato per usi benefici, come combattere la censura a cui è soggetto chi vive in stati con regimi totalitari e consentirgli di preservare la propria privacy, quando naviga o comunica in rete. Oggi, però, Tor è perlopiù usato per scopi malevoli: “La maggioranza dei contenuti sul servizio nascosto Tor è costituita da servizi criminali, condivisione e vendita di contenuti illegali, informazioni rubate, vendita e acquisto di droghe, vendita e acquisto di pistole”.

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